Le attività lavorative svolte in regime di smart working (o lavoro agile) non fanno decadere gli obblighi delle aziende su diverse tematiche compresa la protezione dei dati.
Pertanto è indispensabile gestire questa particolare modalità di esecuzione della prestazione lavorativa applicando i principi della Data Protection, quindi il Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).
Regolamento sulle attività in regime di smart working
È essenziale informare il personale che opera in regime di smart working delle corrette modalità di gestione dei dati, redigendo apposita documentazione (come un regolamento) dove andare a normare:
- Luoghi ammessi/vietati per l’esecuzione della prestazione;
- Modalità operative da osservare durante lo svolgimento delle attività in smart working (anche banali come il fatto di non effettuare call in pigiama!);
- Modalità di utilizzo della strumentazione per l’erogazione delle prestazioni compresi eventuali divieti.
Formazione del personale
La decisione di prolungare lo smart working iniziato in regime di pandemia o approcciarsi ad esso in tempi recenti possono beneficiare di iniziative formative sul tema.
Scopo della formazione sarà quello di sensibilizzare il personale al rispetto delle istruzioni stabilite dall’azienda a tutela delle informazioni aziendali.
Aggiornamento del Registro dei Trattamenti
Lo svolgimento di attività lavorative in regime di smart working dovrà essere integrato nel Registro dei Trattamenti previsto dall’Art. 30 del GDPR.