La vigente normativa garantisce il diritto di accesso ai propri dati personali, e la mancata concessione di questo diritto da parte di un interessato può comportare sanzioni significative.
Ecco cosa è accaduto a un’azienda specializzata nella lettura dei contatori.
Alcuni dipendenti avevano richiesto di poter esercitare il diritto ai dati personali, in particolare la richiesta si riferiva ad alcune informazioni presenti nelle buste paga.
La richiesta si basava sui dati raccolti tramite smartphone aziendali con sistemi di geolocalizzazione, che i lavoratori utilizzavano per identificare percorsi verso i contatori da ispezionare.
L’azienda non ha dato riscontro alla richiesta dei lavoratori, il che li portò a presentare un reclamo presso il Garante per la Protezione dei Dati Personali.
L’Autorità, dopo un’approfondita indagine, stabilì che l’azienda aveva agito in modo illegale, poiché non aveva fornito le informazioni richieste, limitandosi a spiegare solo le modalità e gli scopi del trattamento dei dati.
Di conseguenza il Garante ha ordinato all’azienda di rendere disponibili le informazioni richieste e ha comminato una sanzione di 20.000 euro.
Questo caso sottolinea l’importanza della tutela del diritto di accesso ai dati personali e le conseguenze legali per le aziende che non rispettano questo diritto fondamentale.
L’integrale lettura del Provvedimento